Una banana da 6,2 milioni di dollari: il nuovo frutto proibito del capitalismo

Ammettiamolo: quando pensiamo a una banana, probabilmente immaginiamo una merenda veloce, non un simbolo dell’assurdità economica globale. Ma nel magico mondo dell’arte contemporanea, una banana attaccata a un muro con il nastro adesivo può diventare l’epicentro di dibattiti, scandali e conti in banca milionari. Benvenuti nell’universo surreale di Comedian, l’opera di Maurizio Cattelan che ha trasformato un frutto da 35 centesimi in un oggetto da 6,2 milioni di dollari.

E no, non c’è trucco e non c’è inganno. La banana, acquistata da un fruttivendolo bengalese di Manhattan, Shah Alam, ha fatto un salto epico: dal banco di un venditore che fatica a tirare avanti alle pareti dorate delle aste di Sotheby’s. Un’ascesa degna di un film hollywoodiano… o forse di una commedia nera.

Un fruttivendolo, un miliardario e una banana entrano in un bar…

Shah Alam, il vero eroe (involontario) della vicenda, ha venduto quella banana per pochi spicci. E ora guarda con amarezza una realtà in cui il suo duro lavoro vale meno dell’adesivo usato per attaccare il frutto al muro. Dall’altra parte abbiamo Just Sun, miliardario delle criptovalute, che non solo ha acquistato l’opera, ma l’ha anche “consumata”. Sì, avete capito bene: si è mangiato la banana davanti a tutti, dichiarando che fosse parte della performance. Ma certo, Just, perché no?

Lui mastica milioni, Alam mastica amaro. E noi? Noi guardiamo increduli e ci chiediamo se tutto questo sia un brillante gioco intellettuale o una gigantesca presa per il naso.

La banana d’oro e il grande vuoto

Questa non è solo una storia di arte che si prende troppo sul serio. È il ritratto di un mondo dove i soldi scorrono verso l’alto come in un ascensore rotto e dove una minuscola élite si diverte a trasformare oggetti banali in simboli di potere. Una banana da milioni di dollari ci dice che il problema non è tanto l’arte, ma chi la finanzia e cosa ne fa.

E mentre Just Sun gioca a fare l’artista, Shah Alam continua a vendere frutta per pochi centesimi. È questa la vera “performance artistica”: un’economia dove alcuni possono permettersi di scherzare col cibo, mentre altri non possono permettersi di comprarlo.

Una riflessione (ma non troppo seria)

Se questa banana potesse parlare, forse ci direbbe: “Guardatemi, sono più famosa del vostro pranzo di Natale, ma a che costo?”. Forse Cattelan voleva farci riflettere proprio su questo. O forse voleva solo vedere fino a che punto si poteva spingere l’assurdo. Sta di fatto che, tra una risata e una smorfia di incredulità, questa storia mette in luce qualcosa di molto serio: il divario economico è talmente grande che perfino una banana può diventare il simbolo di un sistema che non funziona.

Alla fine, Comedian non è solo un’opera d’arte. È una gigantesca freccia luminosa che punta il dito sulle diseguaglianze del nostro mondo. Resta da vedere se avremo il coraggio di guardare dove ci sta indicando… o se ci limiteremo a riderci sopra mentre addentiamo la nostra prossima banana.

di Redazione

Redazione Leopaper, il giornale degli studenti dell'ITT Leonardo da Vinci - Foligno (PG)

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *